La dieta chetogenica è basata sulla severa restrizione dell’apporto di carboidrati e sul consumo di alimenti in cui predominano la componente lipidica e proteica, in proporzioni che variano a seconda del modello e dello scopo della dieta. L’apporto calorico è variabile e va modulato anche questo in funzione degli obiettivi finali. La condizione di chetosi che si instaura in seguito a una dieta ben elaborata comporta una serie di adattamenti che sono molto simili a quelli che si hanno durante un digiuno prolungato, con una differenza molto importante: durante il digiuno l’organismo dà fondo a tutte le proprie scorte, andando ad intaccare anche la componente proteica, che viene invece risparmiata durante la dieta chetogenica, grazie all’apporto di proteine e lipidi garantito dai pasti. Grazie ad una chetogenica si riescono così a raccogliere molti dei positivi effetti legati agli adattamenti al digiuno, evitandone le conseguenze più spiacevoli. Per la gestione del peso sono efficaci protocolli VLCKD (very low calory ketogenic diet).
Il protocollo dietoterapico, applicato ai disturbi ginecologici, mira prevalentemente alla riduzione dello stimolo insulinico e dell’insulino-resistenza e può essere indicato anche in soggetti non chiaramente obesi o addirittura normopeso. Per questo motivo il protocollo si basa prevalentemente sul mantenimento della chetosi può talvolta richiedere applicazione per periodi prolungati (superiori ai 3 mesi) o un utilizzo intermittente o ciclico all’interno dei 6-12 mesi. Trova applicazione in alcune condizioni di disequilibrio ormonale femminile, come la Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), l’Endometriosi, Fertilità e PMA (procreazione medicalmente assistita), Acne Vulgaris, Perimenopausa e Menopausa, emicrania, apnee notturne (OSAS), preparazione alla chirurgia Bariatrica.